Incubo di Saad Alhariri: l’audit forense

Saad e Bahaa Alhariri
Saad e Bahaa Alhariri

Saad Alhariri, che era stato indicato dal parlamento Libanese, cinque mese fa, per formare il governo, non ha fatto nessun lavoro serio per lo scopo, invece si è distratto nei viaggi planetari con la scusa di procurare aiuti finanziari per il Libano. La mancata serietà e volontà di formare il governo, si evinci dal suo discorso, pronunciato il 14 febbraio scorso, nell’occasione dell’occorrenza dell’assassinio di suo padre Rafik Alhariri.

Gli alleati di Hariri, Berri, Jumblatt, Al-Miqati e Zaaiter

Alhariri ha tentato, nel suo discorso, di attribuire la responsabilità, ingiustamente, al Presidente della Repubblica.

Saad vuole riprendere il ruolo di suo padre Rafik Alhariri nel dominio generale sul paese, arginando il ruolo della Presidenza della Repubblica e la sua effettiva partecipazione nel formare il governo (secondo la Costituzione), per indebolire l’influenza ed il peso dei cristiani nella loro presenza nel governo. Inoltre, assieme ai suoi associati: Berri, Joumblat e Franjie vuole fare fallire l’audit forense fortemente voluto dal Presidente della Repubblica GM Aoun. Tale audit forense, permetterà di scoprire le cause del crollo finanziario dello Stato e l’ingente debito pubblico oltre la sparizione dei depositi bancari che ammontano a circa 123 miliardi di dollari usa.

L’audit forense scoperchia la politica finanziaria, fallimentare, del sistema Hariri che persisteva dagli anni novanta con gli sprechi, corruzioni e finanziamento dalle tasche del popolo libanese.