Hayat Nazer è un’artista libanese, nata a Tripoli nel 1987, conosciuta per dipinti e sculture e soprattutto per la statua della donna senza nome, che rappresenta Beirut. La città, che viene colpita con l’esplosione del porto il 4 agosto 2020 alle 18:08, orario riportato nell’orologio sotto la scultura e dove il tempo sembra si sia fermato per ricordare il tragico evento. Sempre ai piedi della Statua si trova un dipinto che ricorda “La liberté guidant le peuple” di Delacroix.
L’opera, alta circa tre metri, viene creata con i detriti dell’esplosione e identificata in una donna, ferita e sanguinante. Ma che nonostante il dolore si rialza fiera con una forza viscerale e atavica, che solo una donna può avere. Diventa il simbolo di Beirut, dei suoi conflitti, e di un dolore sempre vivo, come la stessa ferita cruda sul volto della Statua.
La Signora, minuziosamente assemblata con macerie e vetri rotti, troneggia nel porto e vigila con il suo scettro tra le mani, una torcia di speranza verso il cambiamento. I capelli mossi dal vento, sembrano reali e rendono l’insieme un corpo sofferente e dinamico, “come se l’esplosione fosse ancora in corso”.
Fonte il format.info