Libano, il governatore della Banca Centrale, denunciato in Francia

Admir Ceman – CONTRIBUTOR

Un gruppo anti-corruzione ha presentato in Francia, una denuncia contro il governatore della Banca centrale del Libano Riad Salameh, per investimenti “sospetti” nel paese europeo.

Salameh, ha immediatamente voluto precisare, munito di documenti, a Reuters di aver accumulato la propria ricchezza prima di assumere il suo incarico nel 1993. “Ho anche dichiarato che le mie proprietà in Francia sono state acquisite prima di essere governatore“, ha detto. Anche il fratello, il figlio e un socio di Salameh sono citati nella denuncia legale. Secondo Sherpa, un’organizzazione non governativa, i guadagni del governatore libanese sono stati illeciti. L’accusa, inoltre nella denuncia di 81 pagine, contesta molti beni, società e veicoli in tutta Europa per un valore di centinaia di milioni di euro. Questa è solo l’ultima denuncia, in ordine temporale, ad essere stata presentata alle autorità europee per sospetta corruzione libanese. Infatti, da tempo l’élite finanziaria e politica del Libano è sotto accusa per corruzione e cattiva gestione degli aiuti internazionali. Il governatore della Banca Centrale libanese ha sempre respinto le precedenti accuse di corruzione contro di lui definendole come diffamatorie.

Anche in Svizzera, il Governatore è indagato per riciclaggio di milioni di dollari. Il quotidiano svizzero “Le Temps” ha rivelato il contenuto della richiesta presentata dal procuratore svizzero il 27 novembre 2020 alla magistratura libanese in merito alle indagini su trasferimenti sospetti su conti in banche svizzere avvenute tramite la Banca centrale libanese che si ritiene siano risultanti riciclaggio di denaro.

Secondo questa richiesta di 16 pagine, l’Ufficio svizzero per il riciclaggio di denaro ha analizzato migliaia di documenti e dati e monitorato il trasferimento di importi superiori a 326 milioni di dollari attribuiti al governatore della Banque du Liban, Riad Salameh e suo fratello Raja, quest’ultimo, proprietario della Forry Associates Ltd, registrata a Tortola, Isole Vergini, e con sede a Beirut, attraverso le quali sono avvenuti i trasferimenti.

Ad oggi il Libano sta affrontando una crisi finanziaria in cui le banche hanno bloccato la maggior parte dei trasferimenti all’estero e tagliato l’accesso ai depositi a causa della scarsità di denaro.

Il crollo della lira libanese, ha trascinato verso il basso la valuta, provocando un default sovrano e alimentando ancor di più la già diffusa povertà.

fonte- K metro 0