Oggi celebriamo l’anniversario del 13 ottobre, con tutti gli uffici sparsi in Europa, America, Australia, Canada, e soprattutto con i nostri compagni e fratelli e i nostri concittadini che stanno riempiendo oggi le piazze del Palazzo del Popolo a BAABDA.
Ci incontriamo oggi nel ventiseiesimo anniversario del 13 ottobre, questo giorno, si è imposto nella storia del Libano come punto focale, c’è una storia prima del 13 ottobre e c’è una storia dopo il 13 ottobre.
Hanno provato tantissimo durante le occupazioni a cancellare questo giorno. Perché hanno voluto cancellare la loro vergogna, cancellare l’umiliazione che le perseguiterà nei libri di storia quando verranno scritti.
Non sono stati in grado di annullare questa ricorrenza ne spegnere questa torcia diventata fuoco liberando la terra.
Il 13 ottobre è una data che nessuno potrà vincere per due motivi:
Il primo perché è stata battezzata con un sangue intelligente, il sangue dei martiri e degli eroi, è stata battezzata con le lacrime delle mamme delle moglie e dai bimbi, è stata battezzata con il sudore dei militanti che hanno combattuto, perseverato e sopportato e il loro sudore è diventato l’olio che ha mantenuto la torcia accesa fino a quando è emerso il sole della libertà. E perché è stata battezzata con la voce del Leader il Generale Michel AOUN ragionava nei lontani paesi e con la sua penna arrotava le anime alimentandole con vigore e coraggio per rafforzare la fermezza fino al giorno della vittoria, egli aveva elaborato e preparato suo cammino sapendo che stava arrivando.
La seconda ragione per la sopravvivenza di questa memoria, perché la ferita non si è ancora rimarginata. Sì, l’emorragia della patria e suo dolore eclatante persistono ancora e il grande pericolo sta ancora alle porte.
Perché la terra è diventata libera e tutti gli eserciti stranieri sono usciti, ma l’occupazione sta ancora nelle anime.
Come ha detto anche il Leader dal 1990, la libertà sarà più difficile e più languida della liberazione. Ed eccoci oggi stiamo combattendo una guerra per la libertà che è una guerra contro il potere e la ricchezza della patria monopolizzati, la guerra a coloro che hanno saccheggiato il Libano e hanno piantato il danneggiamento nelle articolazioni della sua amministrazione e hanno fatto delle sue potenze una cassa speciale per loro e della sua sovranità le loro proprietà, e dei cittadini dei numeri per applaudirgli e sottomettersi a loro per vivere, mangiare e sostenersi.
I martiri hanno sacrificato la loro vita per il bene del Libano, questo meraviglioso paese, il paese dei cedri, il paese della convivenza, il paese del bene, paese del messaggio.
Quindi per questo noi ricordiamo il 13 ottobre e ogni anno che passa lo ricordiamo di più e ci commoviamo per i martiri e non ci fermeremo finché non torna il Libano, il paese della spartizione, del messaggio che annulla l’oscurità dell’estremismo e del terrorismo che ci circonda.
Siamo stati in grado fino ad ora, e dal 1989, di dimostrare il diritto del Libano per vita. La nostra battaglia ora è una battaglia per consolidare suo diritto in un futuro luminoso per ciascuno dei suoi figli.
E l’arrivo del generale Michel AOUN alla presidenza, è soltanto il primo passo verso quel futuro.
Il Movimento Patriotico Libero non troverà pace finché il Libano non raggiunge la pace. La scuola del Generale AOUN si è trasformata da una società a un caso che si impone con la forza del suo popolo e il numero insuperabile. Non abbiamo radici ne estensioni, ma soltanto nella terra pura del Libano, dall’estremo nord all’estremo sud. Proteggeremo questa terra, e la difenderemo con il sudore, la fatica, anche con il sangue se necessario.
E una promessa da parte nostra per i martiri, i feriti e i dispersi e la gente in lutto, una promessa per i nostri figli ei nostri anziani, come ha detto il Leader che avrete un PRESIDENTE del grembo delle vostre sofferenza e una nazione dall’impulso delle vostre speranze.
VIVA IL LIBANO.