Passeggiando per le vie di Beirut sembra di stare negli Stati Uniti per la grande quantità di grattacieli che ci sono.
Grande Beirut. Le tue ferite, le tue lacerazioni si odono lontane. I tuoi grattacieli parlano un’altra lingua, quella della modernità. Le tue strade sempre trafficate con i clacson che fanno un concerto in coro, i tuoi vigili urbani che sembrano piuttosto delle statuine. Tutto ciò porta ad immaginare che tu sei viva.
I drammi di Beirut
Se la tua guerra civile sembra ormai lontana, tu continui a vivere un dramma a te vicino, quello della Siria. Damasco non é lontana. Con l’autostrada in due ore é possibile arrivarci. Il percorso é sconsigliato agli europei per la guerra in corso in Siria. Accogli più di un milione di profughi siriani che si adattano a fare i lavori più umili, che affollano il porto alla ricerca di un lavoro.
La costa martoriata di Beirut
Una volta la tua costa era piena di edifici costruiti dai francesi e lì ora ci sono solo erba e strade per le biciclette. La piazza dei Martiri, simbolo di passati stermini appare ora come un immenso parcheggio, mentre nella zona dei grandi alberghi é possibile vedere ancora i segni dei bombardamenti israeliani in un ultimo edificio non restaurato. Lì vicino un grande albergo di lusso, il Phoenicia, dove si nascondeva Marcello Dell’Utri, un posto per la Beirut bene, dove una sala per festeggiare matrimoni viene affittata a più di 400 euro a notte e dove non é raro vedere grandi Ferrari. A pochi metri il porto in legno con yacht di facoltosi imprenditori russi.
La Corniche di Beirut
Passeggiare sulla Corniche di Beirut evoca la storia della città che si estende fino ai faraglioni, belli quasi come quelli di Capri. Lungo la Corniche tutte panchine sponsorizzate da banche mediorientali e una visione spettacolare sulle montagne libanesi. Beirut é l’unica città dove salendo in montagna con 45 minuti di strada si può sciare e scendere e fare un bagno al mare e alla fine assaporare le nocciole che vengono tenute fresche da cubetti di ghiaccio.
Beirut entra nel cuore
Beirut entra nel cuore e non si può fare a meno di pensare a questa città così viva e piena di cristiani e musulmani che vanno d’accordo al di là delle ragioni di Stato o religiose.