“Solo un cammino di spiritualità porterà sicurezza, riconciliazione, amore e pace nei nostri Paesi arabi, in particolare in Siria, Iraq, Palestina e Libano”. Lo scrive Gregorios III, Patriarca melchita di Antiochia e di tutto l’Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme, nel messaggio inviato ai musulmani in occasione della fine del Ramadan.
Preghiera per la pace nei Paesi arabi
“Quest’anno l’Eid el-Fitr (la fine del Ramadan) cade mentre l’attualità ci porta, giorno dopo giorno, notizie tragiche e gravi – scrive il patriarca -. È in questo contesto di grande tristezza che rivolgiamo i nostri auguri ai musulmani, nostri fratelli per cittadinanza, storia e destino di questa regione in cui Dio ci ha posti”; auguri che “accompagniamo con una profonda preghiera per la sicurezza, la riconciliazione, l’amore e la pace nei nostri Paesi arabi, in particolare Siria, Iraq, Palestina e Libano”.
Spiritualità porti dall’odio alla misericordia
Secondo Gregorios III, oggi, più che mai, “abbiamo tutti bisogno, i cristiani come i musulmani, di una spiritualità che ci porti dall’esclusione all’inclusione, dal rifiuto all’accettazione dell’altro, dall’esclusione alla comprensione, dalla concorrenza alla complementarità, dall’odio alla misericordia, dalla misericordia al cuore di Dio, perché Dio è amore”.
Puntare all’unità fondata sulla civiltà dell’amore
“Solo questo percorso di spiritualità – assicura il patriarca – ci porterà a ricostruire i nostri Paesi minacciati di distruzione fisica e spirituale, in modo che insieme” possiamo ricostruirli: “Ricostruire le anime e la pietra”. A questo “abbiamo fatto appello nella nostra ultima lettera ‘Messaggio di un patriarca cristiano arabo ai suoi fratelli musulmani’, sperando che sia pervenuta a tutti gli uomini di buona volontà”. Di qui il richiamo conclusivo: “Il compito che ci è affidato nel nostro Oriente è sfidare l’Occidente e la comunità internazionale con una unità orientale, un’unità cristiana e musulmana, fondata sulla civiltà dell’amore”. (I.P.)