Nell’omelia domenicale il porporato si è appellato alla classe dirigente per la formazione di un esecutivo “frutto del consenso ed efficace”. Condannando la logica della “spartizione”, egli auspica che esso possa giurare prima della festa dell’Indipendenza. Il premier incaricato Hariri ha concluso il giro di consultazioni. Superare le contrapposizioni sulla distribuzione di portafogli e competenze.
Beirut (AsiaNews) – Un “governo inclusivo” in grado di rappresentare tutte le anime del Paese e pronto al giuramento prima della festa nazionale dell’Indipendenza, che si celebra in Libano il prossimo 22 novembre. È l’appello lanciato ieri dal patriarca maronita card Beshara Rai, durante l’omelia della messa domenicale. Il porporato chiede uno sforzo ulteriore al Parlamento e alla classe politica del Paese, perché dopo il presidente Michel Aoun raggiunga un compromesso per la formazione del nuovo esecutivo.
Rivolgendosi ai fedeli il porporato ha chiesto che “il nuovo governo sia inclusivo, frutto del consenso ed efficace”. Un esecutivo, ha aggiunto, “che unisca piuttosto che dividere” e che sappia “condividere le responsabilità con lo spirito del Patto nazionale e della Costituzione”.
Condannando la logica della “spartizione” delle cariche e delle poltrone, il card Rai ha concluso con l’auspicio che il governo “sarà formato prima della giornata dell’Indipendenza, di modo che la festa possa davvero essere completa”.
Nell’ultimo periodo l’elezione di Aoun a capo di Stato e l’incarico all’ex premier Saad Hariri di formare il nuovo governo hanno rilanciato la speranza per il futuro del Paese. Sono molte le sfide che attendono la nuova leadership, da un’economia stagnante al milione di rifugiati giunti in questi anni dalla Siria. Problemi gravi e annosi, cui una classe politica spesso moribonda e concentrata su interessi personali non ha saputo finora rispondere in modo adeguato.
Intanto proseguono le trattative per la formazione del governo; secondo le ultime voci dovrebbe comporsi di 24 ministri e non 30 come emerso di recente, con una confusione nelle deleghe e nei portafogli. In questo senso verrebbero accolte le richieste del presidente Aoun, che vuole “un governo che possa raggiungere la massima produttività in un breve periodo di tempo”.
La scorsa settimana il premier incaricato Hariri ha concluso il giro di consultazioni con i vari gruppi parlamentari e ha iniziato a lavorare per la formazione dell’esecutivo. Fra gli ostacoli da superare, la distribuzione dei ministeri con portafoglio e le relative competenze, al centro di serrate trattative.
Il processo di formazione potrebbe durare anche mesi, soprattutto per quanto concerne i ruoli chiave di potere come il ministero degli Interni, della Difesa e dell’Energia e delle Finanze.
Fra le altre “priorità” fissate dal neo capo di Stato vi è anche l’approvazione di una nuova legge elettorale, che sia anch’essa “inclusiva” e in grado di rappresentare le diverse anime che compongono il Paese dei cedri.