(AGI) – Beirut, 13 sett. – “Siamo pronti a rovesciare il governo: non sopportiamo piu’ questa situazione, e se portassimo la gente nelle strade stavolta non le lasceremmo, invitando chiunque voglia unirsi a partecipare”. Sono sempre piu’ forti le parole di Gebran Bassil, ministro degli Esteri libanese e leader del Free Patriotic Movement, il principale partito cristiano maronita in Libano, ormai in aperta guerra verbale col governo di Tamam Salam. “La questione non si limita piu’ alle nomine di ufficiali o del capo dell’Esercito ma e’ molto piu’ ampia”, ha affermato Bassil ieri sera durante una cena di partito a Batroun, nel nord del Paese dei Cedri. “Non possiamo convivere solo con le belle parole ma condividendo responsabilita’ e doveri nella presidenza, nel governo, nel parlamento e nelle nomine. Altrimenti vivremmo nella menzogna”, ha aggiunto Bassil. “dobbiamo essere partners, non siamo vostri impiegati (riferendosi al governo di Tamam Salam, che si e’ riunito in assenza di sei ministri, tra cui quelli di due partiti alleati nella coalizione 8 marzo, l’Fpm e Hezbollah, ndr), o cittadini di seconda classe. Se voi rigettate la nostra proposta per la presidenza (Michel Aoun, fondatore del Fpm, appoggiato sia da quest’ultimo che dal Partito di Dio, ndr), noi rigetteremo la vostra. Il Fpm, che e’ il piu’ ampio partito cristiano in parlamento, ha sospeso la sua partecipazione nei meeting di gabinetto, perche’ accusa il governo di violare il Patto del 1943, un delicato accordo non scritto che getto’ le fondamenta del moderno e multi confessionale stato libanese, attraverso un equilibrio tra cristiani e musulmani. Il Fpm aveva inizialmente boicottato le sessioni a causa di nomine non condivise in seno agli apparati militari, avvenute senza aver prima nominato un presidente (che manca dalla fine del mandato di Michel Sleiman, nel maggio 2014, ndr). (AGI) Iby/Zec
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