In un momento in cui il destino politico del Libano continua a essere incerto, il capo di Stato, Michel Aoun, ha affermato che le consultazioni volte a nominare un nuovo premier avranno inizio il 26 luglio. Queste fanno seguito alle dimissioni del primo ministro designato, Saad Hariri.
Le dichiarazioni di Aoun sono giunte mercoledì 21 luglio, a pochi giorni di distanza dall’annuncio di Hariri, che, il 14 luglio, ha riferito di non essere riuscito a trovare un consenso per formare un nuovo governo, dopo circa otto mesi dall’inizio del suo mandato. Ciò ha destato preoccupazione a livello sia nazionale sia internazionale, alla luce di una situazione di stallo politico e una perdurante crisi economica che caratterizza il Libano dal 2019. Il presidente libanese, da parte sua, ha garantito che le consultazioni avranno inizio il 26 luglio prossimo e che qualsiasi rinvio dovrà essere opportunamente giustificato. Queste vedranno coinvolti blocchi parlamentari e deputati indipendenti. Anche il giorno prima, il 20 luglio, Aoun ha affermato che presto si “aprirà una nuova pagina”, mentre ha dichiarato di star profondendo sforzi per uscire da una crisi economica e politica “soffocante”.
Come stabilito dal sistema libanese settario, il nuovo premier dovrà essere sunnita e il capo di Stato dovrà ottenere il consenso dalla maggioranza dei deputati per proseguire con la nomina. Non da ultimo, dovrebbe trattarsi di una figura in grado di guadagnarsi la fiducia della comunità internazionale. Secondo alcuni, non è da escludersi l’ipotesi secondo cui le consultazioni vengano rinviate, considerato anche che il Future Movement, movimento sunnita guidato da Hariri, non ha ancora svelato un proprio possibile nuovo candidato.
fonte(( Sicurezza Internazionale