In un incontro considerato il più importante nel corso delle relazioni tra Francia e «Hezbollah», dopo che Parigi aveva accettato l’inserimento dell’ala militare di Hezbollah sulla lista dei terroristi, AYRAULT ha tenuto una riunione con una delegazione di «Hezbollah» nel Palazzo dei pini, durato quaranta minuti.
Il quotidiano «Al-joumhouria» aveva saputo che il ministero degli Esteri francese aveva chiesto di incontrare il capo della «fedeltà alla Resistenza» il deputato Mohammad Raad, ma il partito ha deciso che l’incontro sia con il deputato Ali Fayyad, e con il responsabile delle relazioni internazionale Ammar Musawi.
L’incontro si è focalizzato per primo sul file della presidenza, oltre al file dei sfollati siriani e della risoluzione internazionale 1701. Durante l’incontro c’era una atmosfera di cordialità, franchezza e di apertura, e AYRAULT voleva essere informato dei loro idee, e sbrigarsi per ottenere questo merito, sottolineando la necessità della comunicazioni dei libanesi tra di loro per realizzarlo il più presto possibile.
Egli ha sottolineato il forte interesse del suo paese, perché i libanesi insistano sul dialogo e la comunicazione con l’altro. Ha espresso il suo desiderio di comprendere «Hezbollah» la posizione delle questioni libanesi, e in particolare dalla questione presidenziale.
La delegazione ha puntualizzato al funzionario francese che «Hezbollah» sta spingendo perché le elezioni presidenziali avvengano al più presto possibile e che loro sono irremovibili sul nome del candidato cioè il generale Michel AOUN, perché egli rappresenta un importante numero dei cristiani ed è il più rappresentativo in Libano, una figura in cui credono e danno piena fiducia in lui. E che la sua scelta è un salto nel contesto della distensione politica in Libano. Il Partito ha invitato la Francia a utilizzare la sua influenza per convincere i sauditi e il partito «futuro» della necessità per l’arrivo del generale AOUN alla presidenza.
AYRAULT non ha commentato la posizione del partito che sostiene la candidatura di AOUN per la presidenza.
Egli ha sottolineato la necessità dello scambio di garanzie tra i libanesi, nel senso che ci sia tra di loro una rassicurazione, soprattutto nella questione presidenziale.