Gli avvocati libanesi hanno intentato una causa presso l’Alta Corte di Londra contro l’azienda chimica Savaro registrata nel Regno Unito, chiedendo un risarcimento per le conseguenze dell’esplosione del porto di Beirut del 2020, secondo quanto riportato dal Financial Times.
Secondo quanto riferito, nella denuncia di sostiene che l’azienda chimica non è riuscita a immagazzinare e utilizzare correttamente 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio che ha causato l’esplosione. Gli avvocati hanno ricordato, come citato nel rapporto, che gli esplosivi in ??possesso di Savaro avrebbero dovuto essere consegnati in Mozambico nel 2013, ma la nave che trasportava il carico è affondata e il nitrato di ammonio è stato portato al porto di Beirut.
L’ammontare del danno richiesto nella causa non è stato specificato nel rapporto, ma si stima che l’esplosione sia costata al Libano circa 4 miliardi di dollari.
L’avvocato Richard Slade, che rappresenta l’azienda chimica, ha replicato ribadendo che Savaro non è mai stata coinvolta negli accordi menzionati nella causa.
Lo scorso agosto, la grande esplosione ha spazzato via gran parte del porto di Beirut e dei quartieri circostanti, uccidendo 280 persone e ferendone oltre 6.000.
Media, governi occidentali e partiti libanesi a loro affiliati hanno fatto di tutto per addossare le responsabilità dell’esplosione sul Movimento di Resistenza Hezbollah accusato di aver custodito nel porto sostanze per produrre esplosivi e armi.
Tuttavia, l’indagine ufficiale finora non è riuscita a determinare le circostanze della tragedia e ad identificare i responsabili.
fonte lantidiplomatico