La raffica di quattro attentati suicidi che all’alba di ieri ha scnvolto il villaggio libanese di Qaa, vicino al confine con la Siria, abitato in maggioranza da cristiani appartenenti alla Chiesa greco melchita, ha provocato 5 morti e almeno 15 feriti. Sdegno e condanna per la strage terroristica sono stati espressi dai rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche libanesi.
Le reazioni dei Capi delle Chiese
Parole di cordoglio e di sconcerto sono state pronunciate anche dai Capi delle Chiese. L’arcivescovo Elias Rahal, alla guida dell’arcidiocesi greco melchita di Baalbeck, nativo anche lui di Qaa, ha richiamato lo Stato libanese ad “assumersi le proprie responsabilità”, facendo notare che intorno al villaggio vivono circa 30mila rifugiati siriani, dei quali non si occupa nessuna istituzione pubblica. Il Patriarca Grégoire III, Primate della Chiesa greco melchita, si è detto “inorridito” per l’attacco di Qaa, e ha reso omaggio alle vittime, che fanno parte delle parrocchie e della arcidiocesi di Baalbeck dei greco melchiti. Anche il Patriarca maronita Boutros Bechara Rai, attualmente in visita pastorale negli Stati Uniti, ha auspicato che anche questo “crimine senza nome” spinga i libanesi a ritrovare l’unità nazionale e a difenderla dai piani dei terrroristi. (G.V.)