La seconda relazione del Consiglio nazionale per la ricerca scientifica sull’inquinamento da idrocarburi sulle spiagge libanesi, preparato dai dottori Moin Hamza, Milad Fakhri e Shadi Abdullah, ha dichiarato: “Dopo la prima ondata di inquinamento da petrolio che ha colpito la costa libanese a partire dal 22 febbraio 2021, che è apparsa sotto forma di grumi di catrame nero viscoso di varie dimensioni da 2 mm a 50 cm e coperto con varia intensità le spiagge meridionali che si estendono da Ras Naqura ad Adlon, così come alcune delle spiagge di Beirut (Ramla Bianca).
Durante il periodo dal 28 febbraio 2021, il team del Consiglio di centri di scienze marine e telerilevamento ha continuato a raccogliere dati sul campo sull’espansione dell’inquinamento lungo la costa libanese da Naqoura ad Al-Abda a nord e ha prelevato campioni da spiagge e organismi acquatici per tenere il passo con la diffusione dell’inquinamento da catrame e il suo dinamismo. Il Consiglio ha inoltre collaborato con gli enti locali, i comuni e le associazioni ambientaliste attive nelle zone contaminate e si è adoperato per fornire a tali organismi informazioni scientifiche documentate sulla proporzione e la gravità del catrame viscoso e per organizzare sessioni di sensibilizzazione per le associazioni interessate al fine di adottare misure ambientali adeguate.
Gli sforzi di pulizia delle spiagge sono ancora limitati alle iniziative volontarie degli attivisti ambientali sotto la supervisione di associazioni responsabili delle riserve naturali e dei comuni interessati, e hanno beneficiato di un modesto sostegno da parte della IUCN e dell’UNIFIL, che è rappresentata dalla fornitura di alcune attrezzature e risorse limitate.
Durante l’ultimo periodo, la costa libanese è stata colpita da una seconda ondata di inquinamento da petrolio, specialmente dopo la tempesta che ha colpito il Libano l’11 marzo 2021, durante la quale dominavano i venti occidentali e sud-occidentali, con conseguente aumento delle onde del mare e spinta di ulteriori grandi masse petrolifere verso le coste libanesi. La contaminazione apparve in nuovi luoghi al di fuori del sud, a Jubail, Batroun, Sheka e Tripoli, e portò alla ricontaminazione di alcune delle spiagge meridionali che erano state ripulite come coste della riserva di pneumatici. La spiaggia potrebbe essere colpita da nuove ondate di catrame in assenza di relazioni internazionali sulla sorte della marea nera, che sta causando un grave inquinamento sulle coste della Palestina occupata.
Nella tabella seguente sono i risultati della nuova indagine sui siti contaminati con le loro coordinate, dati documentati sulle dimensioni delle masse di catrame e una valutazione della loro proporzione in ogni sito.
Tradotto di odiaspora.org
Fonte otv.com.lb