Ci riuniamo oggi per commemorare un evento che rappresenta per noi libanesi il momento della rinascita dopo anni di oppressione e di decadimento, dove un piccolo esercito armato della sua fede e del suo amore per la propria patria si trovava a fronteggiare uno degli eserciti più potenti del Medio Oriente, il giorno dove caddero per noi, per la nostra libertà valorose vite, accendendo con il loro sacrificio la fiamma della speranza che ci ha illuminato da quel momento fino ai nostri giorni.
Oggi siamo qui, per ricordare, insieme a quei valorosi martiri, tutti i figli di questa terra che hanno perso la loro vita per resistere all’invasore.
Il ricordo di quei giorni del 1990 ci fa riflettere su quanto fosse unito nei sentimenti il popolo libanese, che dopo anni di divisione, seppe subito ritrovare le ragioni profonde della sua unità nella ricostruzione, materiale e morale, del Paese.
Anche chi non ha vissuto quei giorni, soprattutto i giovani devono qualcosa a tutti coloro che dopo il 13.10.1990 trovarono nella propria coscienza l’impulso a reagire all’occupazione. Grazie a loro il Libano è rinato.
Possa il ricordo di coloro che sacrificarono, con abnegazione e coraggio, la loro vita per il bene della Patria infonderci un rinnovato impegno per la piena realizzazione degli ideali di unità e di libertà che li ispiravano. La memoria incancellabile del loro sacrificio è la fonte del nostro impegno per la costruzione di un Libano di Pace e di serenità in un momento in cui il terrorismo si espande a macchia d’olio in tutta la regione.
Il movimento patriotico libero non avrà tregua finché il Libano non troverà il suo pacifico approdo.
Siamo riusciti fino ad oggi a dimostrare il diritto del libano ad esistere e vivere, e la nostra battaglia è quella di far vivere al suo popolo un futuro raggiante.
L’insegnamento del General Michel Aoun è diventato una realtà che prende forza dalla nostra gente e che non può essere sottovalutata.
Non abbiamo radici ne storia se non nella pura terra del Libano dalle sue splendide montagne nevose fino al suo mare azzurro e difenderemo questa terra e le daremo il nostro sudore il nostro impegno e anche il nostro sangue se occorre, finché ogni mussulmano, ogni cristiano ed ogni laico possa esprimere il suo pensiero liberamente sia nelle moschee sia nelle chiese sia nelle piazze.
La nostra promessa per i martiri i feriti gli scomparsi ed i disabili della guerra, la nostra promessa per i nostri figli ed i nostri anziani
come ha annunciato il nostro leader, è quella di avere un presidente della repubblica ed una patria dalle viscere delle nostre sofferenze e dal battito pulsante delle nostre speranze.
Viva il Libano.
Presidente di Tayyar Italia
(Movimento Patriotico Libero)
Dott. Andre Chakargi