SIRIA: CAMPAGNA DELLA CARITAS, APPELLO DEL PAPA

La Caritas internationalis lancia una campagna per fermare la guerra in Siria: preghiera, aiuti e, soprattutto, l’impegno dei governi per una soluzione politica al conflitto

Opere di artisti siriani, un film d’animazione sulla guerra, una serie di foto e testimonianze di siriani che vivono sia all’interno del paese che come rifugiati. La Caritas Internationalis, cui aderiscono 165 Caritas nazionali tra cui Caritas Italiana, vuol far conoscere sempre di più la situazione e la cultura siriana e vuole sostenere, grazie anche a queste opere, il suo appello alla comunità internazionale perché si moltiplichino gli sforzi per raggiungere la pace in Siria. Oltre cinque anni sono passati dall’inizio del conflitto che ha provocato quasi 5 milioni di rifugiati e circa 8 milioni di sfollati interni. Papa Francesco ha inviato, per l’iniziativa, un video messaggio in cui dice che «la pace in Siria è possibile», e dove esorta i governi a trovare una soluzione politica alla guerra. «Desidero rivolgermi a tutti i fedeli e coloro i quali sono impegnati con Caritas nella costruzione di una società più giusta. Ognuno deve riconoscere che non esiste una soluzione militare per la Siria, ma una politica».

Bergoglio chiede quindi alla comunità internazionale di «sostenere colloqui di pace verso la costruzione di un Governo di unità nazionale». Il Papa torna anche sul tema del traffico di armi: «Mentre il popolo soffre, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti», denuncia Francesco. «E alcuni dei Paesi fornitori di queste armi sono anche fra quelli che parlano di pace. Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?».Vi invito», dice il Papa rivolto ai fedeli, «a rivolgervi a coloro che sono coinvolti nei negoziati di pace affinché prendano sul serio questi accordi e si impegnino ad agevolare l’accesso agli aiuti umanitari».

Dall’inizio del conflitto la Caritas è impegnata a fornire cibo, assistenza sanitaria, istruzione, alloggio, consulenza, protezione e mezzi di sussistenza agli abitanti della Siria e ai rifugiati nei paesi ospitanti. Solo nello scorso anno gli aiuti Caritas hanno raggiunto 1,3 milioni di persone.

Con questa Campagna la rete Caritas chiede anche che ci si impegni affinché tutte le parti in conflitto si incontrino per trovare una soluzione pacifica, che si assicuri sostegno ai milioni di persone colpite dalla guerra e che sia data speranza a tutti i siriani dentro e fuori dal Paese.  Tre gli elementi principali della Campagna Caritas “Siria: La pace è possibile”, la preghiera, l’intensificarsi degli aiuti umanitari perché raggiungano tutti coloro che ne hanno bisogno e, soprattutto, l’appello ai governi di tutto il mondo affinché si impegnino a porre fine a questa guerra, ad arrivare ad una soluzione politica.

Per sostenere la campagna Caritas Internationalis ha lanciato anche un nuovo sito web syria.caritas.org. Nell’insieme dei 7 paesi più toccati dalla crisi siriana e quella limitrofa dell’Iraq, (Siria, Iraq, Libano, Giordania, Turchia, Egitto, Cipro) le organizzazioni ecclesiali (le Caritas nazionali, le Congregazioni, le Diocesi) si sono avvalse di oltre 2.000 operatori e 5.000 volontari per l’assistenza umanitaria (viveri, sanità, alloggi, istruzione). Nel 2014 sono stati stanziati 113 milioni di Euro (126 milioni di dollari) e nel 2015, sono stati mobilitati più di 135 milioni di Euro. I beneficiari diretti sono in totale più di 4 milioni. Caritas Italiana – grazie anche al contributo di un milione di euro del Comitato Cei “8 per mille” – dall’inizio della crisi a tutto il 2015, ha risposto agli appelli di Caritas Siria e delle Caritas nazionali dei Paesi del Medio Oriente che hanno accolto i rifugiati (Giordania, Libano, Turchia, Grecia e Cipro),sostenendo interventi per un totale di 2.800.000 euro, dei quali oltre 1.200.000 nella sola Siria, in cui per il 2016 sono stati già messi a disposizione circa 500.000 euro. Si tratta quasi ovunque di programmi di assistenza di base, viveri, medicine, alloggi.