La santa dei casi impossibili . Patrona del martoriato Libano

Talal Khrais- Cascia – Umbria

Padre Majid Maroun , Procuratore Generale dell’Ordine Antoniano Maronita presso la Santa Sede

Cascia, le preghiere per il Libano come segno di amore alla popolazione libanese .

Nella basilica di Santa Rita da Cascia, in Umbria, la Messa è celebrata ieri da Padre Majid Maroun , Procuratore Generale dell’Ordine Antoniano Maronita presso la Santa Sede, in rito Maronita e in lingua araba in segno di vicinanza con il popolo del Libano , il Paese dei Cedri.


Da oltre 7 mese si celebra così in segno di solidarietà con il martoriato popolo libanese .
La grande devozione dei libanesi a Santa Rita, a Cascia è rappresentata dalla statua della santa scolpita proprio nella pietra libanese e posta all’ingresso della città.
Il monumento, finanziato dal devoto Sarkis Sarkis e realizzato dal noto artista libanese Nayef Alwan, è stato inaugurato nell’ottobre 2015, dopo

Il coronavirus, e la situazione drammatica in Libano , nonché quella economica impediscono ai libanesi di viaggiare .
Dopo l’Italia e il Brasile c’è il Libano per quando riguarda il numero dei visitatore .

Chi non conosce Santa Rita.

Santa Rita riuscì a superare tutti gli sbarramenti e le porte chiuse grazie all’intercessione di S. Giovanni Battista, S. Agostino e S. Nicola da Tolentino che l’aiutarono a spiccare il volo dallo ” Scoglio” fino al Convento di Cascia in un modo a Lei incomprensibile.
La santa dei casi impossibili
Migliaia, sono le testimonianze di grazie ricevute che ogni anno arrivano in monastero.
Le testimonianze dei miracoli accaduti per sua intercessione sono talmente numerose, che è stata proclamata dal popolo di fedeli “santa dei casi impossibili” (o santa degli impossibili), in quanto, così come Rita ci ha insegnato, se ci si affida a Dio, tutto può accadere. Questa piccola, grande donna ha lasciato tracce di numerose opere miracolose sia in vita, che dopo la morte. Guarigioni che sembrano inspiegabili. Migliaia, sono le testimonianze di grazie ricevute che ogni anno arrivano in monastero.

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